L’uso delle tecnologie, ormai diffuse
capillarmente nella vita quotidiana di insegnanti, studenti e genitori, non può
restare estraneo alla scuola. Al di là delle personali convinzioni sull’uso di
smartphone, tablet, lettore mp3 e mp4, console per videogiochi, … è necessario
che l’istituzione preposta alla crescita di cittadini consapevoli non si
sottragga al compito di accompagnare, supportare, consigliare e guidare gli
utenti di tali strumenti in una fascia d’età di profonde e importanti
trasformazioni.
L’intervento educativo non deve
essere di tipo tecnico, rivolto cioè all’addestramento ad un uso
efficiente delle tecnologie, quanto piuttosto ad un uso consapevole,
equilibrato e, se possibile, efficace per l’apprendimento.
E' importante ricordare che:
• gli studenti non apprendono direttamente
dalle informazioni, nè dall’insegnante. Per questo nemmeno l’uso delle
tecnologie come “distributori di informazioni” può garantire il miglioramento della
qualità dell’apprendimento;
• le informazioni sono strumenti
necessari per la risoluzione di problemi: l’uso delle tecnologie dovrebbe
agevolare (non facilitare) il processo di costruzione di conoscenza da parte
degli studenti e non essere di ausilio all’insegnante nella realizzazione e
nella presentazione di un prodotto per l’apprendimento che sarà “visionato”
dallo studente;
• l’apprendimento è un processo sociale:
le tecnologie dovrebbero favorire e rendere più efficace la comunicazione, la
collaborazione e lo svolgimento di attività all’interno di una comunità di
apprendimento;
• l’apprendimento è un processo di
coinvolgimento mentale che richiede un certo impegno cognitivo. Uno dei compiti
delle tecnologie è promuovere un ruolo attivo della persona che apprende, coinvolgendola
in attività significative e autentiche.
Il seguente video dimostra, seppure in modo ironico, che la tecnologia si nasconde anche tra le pieghe di un libro ...
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